Quando l’acqua che bevi
si può considerare pura per natura?
Quando sgorga da una sorgente d’alta montagna lontana da fonti di inquinamento e in un ambiente protetto.


Scegli l'acqua
che fa per te
Gravidanza
È preferibile un’acqua oligominerale a basso contenuto di nitrati da alternare con acque mediominerali, in particolare calciche, in grado di fornire alla gestante il giusto apporto di calcio.
Allattamento
Esattamente come per le donne in gravidanza, è preferibile un’acqua oligominerale.
Dimagrimento
È indicata un’acqua oligominerale sicuramente iposodica, quindi a basso contenuto di sodio.
Iperuricemia
È consigliabile un’acqua oligominerale o medio minerale a bassissimo contenuto di sodio, in una quantità che varia dai 2 ai 3 litri al giorno affinché vi sia emodiluizione dell’acido urico, stimolo alla diuresi e conseguente espulsione dell’acido urico.
Calcolosi renale
È opportuno assumere un’acqua minimamente mineralizzata per stimolare la diuresi e facilitare l’espulsione dei calcoli.
Osteoporosi
È preferibile assolutamente un’acqua calcica, cioè ricca di calcio per dare al corpo il giusto quantitativo di calcio necessario.
Attività sportiva faticosa
Pur non essendo un disturbo, bisogna stare attenti al livello di d’idratazione del corpo prima, dopo e durante lo sport. Il nostro organismo, facendo sport, perde un grande quantitativo di sali minerali che il corpo umano deve assolutamente recuperare attraverso l’assunzione di acqua mediominerale con un buon contenuto di calcio, ferro, sodio, cloro e bicarbonato.







Alcuni approfondimenti per sapere che tipo di acqua stiamo bevendo
Il residuo fisso (R.F.) indica la quantità di sali minerali contenuti nell’acqua. La quantità di sali presenti non incide sulla qualità dell’acqua, ma sulle proprietà che essa può avere. La scala va da 0 a 1500 mgl (milligrammi litro).
- Minimamente mineralizzata: residuo fisso inferiore a 50 mg/l.
- Oligominerale: residuo fisso inferiore a 500 mg/l.
- Minerale: residuo fisso tra 500 e 1500 mg/l.
- Ricca di sali minerali: residuo fisso superiore a 1500 mg/l.
In Italia, il contenuto di nitrati nelle acque potabili è per legge inferiore a 50 mg/L, concentrazione ritenuta non dannosa.
